Incentivi per la partecipazione agevolata alle fiere internazionali

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Dopo un lungo periodo di sospensione, le imprese – piccole e grandi – sentono il bisogno di tornare a incontrarsi. Perché se la digitalizzazione ha indubbiamente fornito un valido aiuto durante la pandemia, poter apprezzare le novità tecnologiche “live” è un grande vantaggio per chi opera nel comparto manifatturiero. A sostegno di queste iniziative, finalizzate a promuovere il business nel mercato estero, il Gruppo Sace Simest ha stanziato finanziamenti agevolati, in parte a fondo perduto. Un’interessante opportunità da cogliere al volo. O quasi.

Chi può accedere al finanziamento

L’agevolazione è destinata a tutte le PMI, le MidCap e le grandi aziende con sede legale in Italia, in forma sia singola sia aggregata. In questo ultimo caso, le imprese dovranno organizzarsi per la costituzione di una rete, attraverso la sottoscrizione di un contratto per dar vita a una soggettività giuridica autonoma. Condizione sine qua non è l’aver depositato presso il Registro delle Imprese almeno un bilancio relativo a un esercizio completo.

Possono accedere all’incentivo tutte le aziende, a esclusione di quelle indicate nell’articolo 1 del regolamento UE n. 1407/2013, ovvero appartenenti al settore della pesca e dell’acquacoltura, che operano nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, comprese la trasformazione e la commercializzazione degli stessi (in specifici casi). Sono altresì escluse quelle la cui attività è connessa all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri. Questo non significa però che le aziende che esportano non potranno fare richiesta del finanziamento, ma solo che lo State Aid (il beneficio, quindi, in questo caso) non può essere utilizzato per spese direttamente collegate ai quantitativi esportati, alla costituzione e gestione di una rete di distribuzione o ad altre spese correnti connesse con l’attività di esportazione.

Cosa può essere finanziato

Le spese finanziabili devono essere direttamente collegate all’evento, come costi sostenuti per l’iscrizione con relativi oneri e diritti fissi obbligatori, spese per l’area espositiva, logistiche e promozionali, spese per consulenze connesse alla partecipazione alla fiera o mostra in paesi esteri. Sono altresì ammesse le spese relative alle missioni di sistema organizzate dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, dall’Istituto per il Commercio Estero (ICE), da Confindustria e da altre istituzioni e associazioni di categoria.

Sono finanziabili anche le spese sostenute per la partecipazione a fiere in Italia, a condizione che si tratti di eventi internazionali, ovvero rientranti tra le manifestazioni internazionali del calendario AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane). Ricordiamo che tutte le spese – considerate “sostenute” alla data in cui avviene il pagamento – devono riguardare un evento con inizio successivo alla data di presentazione della domanda di finanziamento; sono comunque ammesse quelle sostenute nel periodo di realizzazione dell’iniziativa (ovvero dalla presentazione della domanda ai 12 mesi successivi alla stipula del contratto di finanziamento). Sono escluse le spese finanziate anche con altra agevolazione pubblica.

La definizione di “evento”
Con il termine “fiera” si fa riferimento alle iniziative espositive temporanee, anche virtuali, a cui partecipano operatori con l’obiettivo di promuovere o commercializzare beni e servizi, mentre la “mostra” è un evento organizzato collateralmente a manifestazioni convegnistiche e culturali. L’iniziativa temporanea, anche virtuale, per l’incontro di potenziali clienti o partner commerciali, organizzata da ICE-Agenzia, Confindustria o da altre istituzioni e associazioni di categoria, viene invece definita come “missione imprenditoriale o evento promozionale” e si differenzia dalla “missione di sistema” per la tipologia di promozione che, in questo secondo caso, si concentra sul “sistema Italia” nei mercati internazionali, con l’intervento del MiSE o del MAE e della Cooperazione internazionale (MAECI) o della Cabina di regia per l’internazionalizzazione.

L’entità del finanziamento

La copertura del finanziamento arriva anche al 100% delle spese preventivate, ma l’importo totale non può essere superiore al 15% dei ricavi dell’ultimo esercizio. In tutti i casi, l’importo massimo finanziabile è pari a 150.000 euro e il finanziamento può avere una durata massima di 48 mesi, di cui 12 in pre-ammortamento e 36 in ammortamento.

Valgono le regole del regime de minimis, quindi la quota finanziabile richiesta dall’impresa deve rientrare in un importo totale massimo non superiore a 200.000 euro nell’arco di tre anni. Più chiaramente, se l’impresa ha beneficiato in passato di agevolazioni della tipologia “aiuto di Stato” (anche per altre finalità), cumulando quanto già ricevuto non può chiedere una cifra che superi i 200.000 euro. Una buona parte del finanziamento viene concesso con un tasso agevolato, pari al 10% del tasso di riferimento UE, quindi effettivamente basso. Per la somma restante, Simest prevede una quota di finanziamento a fondo perduto, con una serie di limiti che dipendono dal regime di temporary framework, quindi quantizzabili in sede di richiesta e non ex ante. Si può anche richiedere più di un finanziamento, ma se le domande sono più di una (con valenza sul Fondo 394/81 e Fondo per la crescita sostenibile) non viene finanziato oltre il 50% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci dell’impresa richiedente.

Una volta sottoscritto il contratto di finanziamento, il 50% del totale deliberato viene erogato, a titolo di anticipo, entro i successivi 30 giorni o entro 30 giorni dalla data di “perfezionamento” dell’accordo nel caso sussistano condizioni sospensive, come la consegna della garanzia. Ricordiamo che le “condizioni” richieste da Simest all’impresa devono essere soddisfatte entro tre mesi dall’istanza. La seconda tranche, ovvero il saldo dell’intero importo, viene corrisposto entro 17 mesi dall’accordo sottoscritto.

La garanzia
Può accadere che l’erogazione del finanziamento debba essere subordinata alla presentazione di una garanzia, come deliberato dal Comitato Agevolazioni. Non è una regola fissa, ma dipende dall’importo richiesto: infatti, non deve essere garantito l’intero finanziamento ma solo una quota, cioè quella eccedente il margine operativo lordo (MOL) dell’ultimo bilancio precedente alla domanda. Se il MOL è negativo viene considerato pari a zero. Nel caso venissero presentate più domande, il calcolo è diverso e variabile in sede di stipula. Le garanzie da presentare sono le tradizionali, ovvero autonome, a prima richiesta, rilasciate da banche, intermediari finanziari o compagnie di assicurazioni (l’elenco è sul sito Simest). Sono previste anche la tipologia “collateral cash” in pegno e qualsiasi altra tipologia deliberata dal Comitato.

L’iter on line

Ogni domanda di finanziamento può riguardare una singola iniziativa in un unico paese; possono essere presentate più domande per la partecipazione a eventi in paesi esteri e in Italia. La domanda deve essere presentata in modalità digitale prima della data di inizio della fiera, della mostra o dell’evento de quo utilizzando un apposito modulo, disponibile sul Portale di Simest, compilato in ogni sua parte e sottoscritto digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa richiedente.

In fase di istruttoria, il richiedente deve anticipare i documenti richiesti e, nel caso di un’eventuale stipula, firmare anche – contestualmente al modulo di domanda – le condizioni generali di contratto e le clausole vessatorie. Si tratta di condizioni generali valide per tutte le persone giuridiche, alle quali – a conclusione dell’istruttoria – si aggiungeranno ulteriori condizioni, ad hoc, che dovranno essere firmate successivamente alla delibera e inviate tramite il Portale Simest. Dopo il perfezionamento dell’istruttoria, e quindi in presenza delle condizioni per poter procedere alla seconda (e ultima) fase, la domanda viene sottoposta al Comitato Agevolazioni che delibera a riguardo.

Gli obblighi dell’impresa

Durante la fase istruttoria, Simest potrebbe richiedere eventuali chiarimenti o documentazioni integrative. L’impresa deve rispondere entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione scritta. In mancanza di risposta, la domanda di finanziamento decade, con comunicazione all’impresa richiedente via PEC. È quindi fondamentale rispettare la tempistica di evasione per evitare che la domanda di finanziamento venga archiviata. Una volta ricevuto il finanziamento, il beneficiario è tenuto a una serie di obblighi per non incorrere in una revoca delle quote ricevute e anche per consentire a Simest una successiva verifica. Innanzitutto, deve conservare (in originale) l’evidenza di tutte le spese sostenute (e finanziate), la documentazione bancaria attestante il pagamento delle stesse e qualsiasi altra documentazione inerente al finanziamento. Infatti, anche dopo l’erogazione, Simest potrebbe richiedere documentazioni relative alle spese, che l’impresa è tenuta a fornire in copia dichiarata conforme dal rappresentante legale non oltre 15 giorni di calendario (quindi non lavorativi) dalla richiesta ufficiale. Un ulteriore obbligo riguarda il rimborso del finanziamento, che avviene in sei rate semestrali, posticipate, a partire dalla data di termine del periodo di pre-ammortamento. Nel caso di ritardi, l’impresa deve corrispondere interessi di mora pari al tasso stabilito e indicato nel contratto, maggiorato del 4% (senza però mai superare i valori relativi al tasso di usura).


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