Doppia fornitura di impianti di lavaggio Amut per il riciclo di poliolefine

Condividi

La Divisione riciclaggio di Amut si è aggiudicata due ordini da altrettante aziende europee attive nello smaltimento dei rifiuti per il recupero e la rigenerazione di scaglie di poliolefine termoplastiche destinate alla rigranulazione.

Nel primo progetto, due linee gemelle Amut, lavorando in parallelo, puliscono scaglie di LDPE con una capacità totale di 2.500 kg/h. Le scaglie provengono da balle di film in bolla da imballaggio post-consumo; per incrementare la flessibilità dell’impianto, un gruppo di nastri trasportatori permette ai due trituratori di alimentare alternativamente i due magazzini polmone posti sulle linee. Nell’unità di decantazione vengono separati i materiali pesanti e i contaminanti dal film, mentre un’azione di prelavaggio rimuove gli altri inquinanti e lo sporco. La seconda azione di frizionamento intensivo avviene durante la macinazione a umido. In questa configurazione, il Turbo e il Friction Washer svolgono un’azione intensiva e continua di lavaggio e risciacquo. L’acqua di processo può essere termicamente regolata e condizionata dagli agenti chimici/detergenti. Terminato il processo, le scaglie sono separate dall’acqua e trasferite alla centrifuga per la fase di asciugatura. Un sistema ad aria calda riduce il valore di umidità delle scaglie e rende il materiale adatto ai successivi processi di estrusione.

Nel secondo impianto, Amut fornirà invece linee gemelle per il lavaggio e la granulazione di materiali plastici post-consumo, con capacità pari a 1.500 kg/h di film in LDPE o di 4.000 kg/h in PP o di contenitori in HDPE. La linea è stata progettata per processare sia poliolefine leggere sia pesanti con le stesse attrezzature, a lotti separati. Nella prima vasca di decantazione, il materiale viene isolato dagli oggetti pesanti e dai contaminanti e quindi trasferito in due turbine parallele per la fase di prelavaggio. La seconda azione di frizionamento intensivo avviene durante la macinazione a umido. Una profonda azione di lavaggio viene eseguita dal Friction Washer, in cui le scaglie sono continuamente soggette a una forte azione di frizionamento, seguita da una fase di risciacquo per un’ulteriore eliminazione dei residui di impurità. La purificazione dai residui delle plastiche pesanti e il risciacquo finale sono ultimati da una centrifuga speciale chiamata decanter; quest’ultima esegue anche un’azione di asciugatura. In questo caso, la fornitura include anche un impianto di estrusione Amut per completare il processo di recupero.

Ti potrebbero interessare

Ambiente

Il sensore a caccia di microplastiche in mari e fiumi

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bolzano e dello Smart Materials Lab dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha pubblicato sulla rivista scientifica ACS Applied Materials

Ambiente

Da Aipe il decalogo green sul polistirene espanso

La scelta dei materiali destinati a edilizia e imballaggio, due comparti trainanti per l’economia del Paese, può influenzare in modo significativo l’impatto ambientale dei settori