L’impianto idrotermico realizzato dalla Mura Technology permetterà di riciclare 120.000 tonnellate di rifiuti plastici l’anno, trasformandoli in petrolio.
Ad oggi le plastiche miste multistrato sono considerate impossibili da separare e quindi vengono destinate agli inceneritori.
Infatti, alcuni prodotti come le pellicole degli imballaggi alimentari sono formati da più materie plastiche che non possono essere divise meccanicamente.
Una nuova soluzione arriva dall’innovativo processo di riciclo chimico denominato Hydrothermal Plastic Recycling Solution (Riciclo Idrotermico della Plastica), che permette di trasformare la plastica in petrolio in soli 30 minuti, utilizzando solo acqua, calore e pressione.
Il petrolio ottenuto potrà essere impiegato anche per realizzare granulato plastico di alta qualità, con cui dare vita a nuovi prodotti a base di polimeri.
Un procedimento che consente di riciclare più volte lo stesso materiale, attuando i principi guida dell’economia circolare.
Il nuovo impianto verrà realizzato a Böhlen (Germania) dall’azienda britannica Mura Technology e permetterà di riciclare 120.000 tonnellate di rifiuti plastici l’anno trasformandoli in petrolio.
«La tecnologia HydroPRS rivalorizza la plastica senza richiedere grandi quantità di energia, rappresentando dunque un metodo più ecosostenibile rispetto all’estrazione del petrolio» commenta Frank Blase, CEO di igus, che è stata la prima azienda a investire nella start-up Mura Technology.
igus promuove l’economia circolare della plastica
igus, in qualità di specialista delle motion plastics, sostiene dal 2020 le innovazioni di Mura Technology, con l’obiettivo di promuovere l’economia circolare delle materie plastiche, investendo circa 5 milioni di euro per contribuire alla concretizzazione di questa innovazione tecnologica.
«Supportando questo progetto stiamo contribuendo a fare della plastica un materiale che sia solo utile, senza essere dannoso per il pianeta, puntando ad aumentare la percentuale di materiale riciclato vicina al 100%» aggiunge Blase.
Tra i partner del progetto, oltre a igus, anche il gruppo KBR e altre importanti realtà come Chevron Phillips Chemical, LG Chem Ltd. e Dow Chemical, nota azienda chimica produttrice di materie plastiche con sede a Lipsia, nelle cui vicinanze sorgerà l’impianto di Mura Technology.
Mura Technology prevede di mettere in servizio il nuovo impianto entro il 2025.
Parallelamente, sta ultimando il primo impianto commerciale HydroPRS nel nord-est dell’Inghilterra e progettando altri siti in Asia e negli Stati Uniti con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2030, una capacità annua di 100.000.000 tonnellate a livello globale.
Il programma di riciclo “Chainge”
Il riciclo meccanico per igus è una realtà consolidata da oltre 50 anni: presso i propri stabilimenti, infatti, l’azienda riutilizza già il 99% dei suoi scarti produttivi sotto forma di rigranulato da reimmettere nel processo di stampaggio a iniezione.
Sempre in ottica di economia circolare, igus sta promuovendo diverse iniziative come il programma “Chainge” per:
- riciclo delle catene portacavi;
- produzione della prima catena portacavi al mondo in materiale riciclato;
- city bike con telaio e ruote prodotti interamente con rifiuti plastici.
Tre esempi di come i materiali, accumulati nelle discariche di tutto il mondo, possano rappresentare un’importante risorsa.