Cresce l’Italia delle bioplastiche

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L’industria italiana delle plastiche biodegradabili e compostabili chiude il 2021 con i principali indici in positivo rispetto all’anno precedente, superando per la prima volta il miliardo di euro di fatturato (1.061 milioni di euro, +30,2%) con un tasso di crescita media annua che si conferma superiore al 10%. È quanto emerge dall’ottavo rapporto annuale di Assobioplastiche, effettuato – come di consueto – da Plastic Consult, società indipendente di analisi di mercato nel settore delle materie plastiche.

La filiera industriale italiana del compostabile nel 2021 (Fonte Plastic Consult per Assobioplastiche)

L’indagine, presentata ieri nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili, sottolinea anche un aumento dei volumi complessivi dei manufatti prodotti del +13,2% (125.350 tonnellate) rispetto all’anno precedente, leggermente inferiore alla media annua tra il 2012 e il 2021 pari al +14%. In crescita anche gli addetti dedicati, ovvero le risorse che nelle aziende del comparto si occupano direttamente dei prodotti che entrano nella filiera delle plastiche compostabili, più che raddoppiati nell’ultimo decennio registrando una crescita di oltre il 4% nel 2021 rispetto al 2020.

Evoluzione del fatturato settoriale in milioni di euro (Fonte Plastic Consult per Assobioplastiche)
Evoluzione della produzione italiana di bioplastiche in tonnellate (Fonte Plastic Consult per Assobioplastiche)

Le principali applicazioni delle bioplastiche

Tra i principali settori applicativi, nel 2021, il maggiore tasso di crescita è stato registrato dal film per usi non alimentari, per imballaggio e per altre applicazioni minori (+57% rispetto al 2020). La produzione complessiva nazionale di monouso (plastica convenzionale + plastica biodegradabile compostabile) ha registrato invece una diminuzione del 31,7% dal 2020 al 2021. Una tendenza che Assobioplastiche imputa alle incertezze legate all’entrata in vigore della Direttiva sulle plastiche monouso.

Segmenti applicativi delle bioplastiche a maggior tasso di crescita. variazione media annua 2018-2021 (Fonte Plastic Consult per Assobioplastiche)

Si rafforza lo sviluppo delle applicazioni in agricoltura (+12%), così come il comparto dei sacchetti per l’umido che registra un segno positivo (+5%) grazie anche all’entrata in vigore dell’obbligo della RD dell’organico per tutti i Comuni italiani. Gli ultraleggeri, come per esempio i sacchi ortofrutta, evidenziano una sostanziale stabilità. Per quanto riguarda il mercato italiano dei sacchetti asporto merci si conferma l’efficacia dell’impianto normativo nazionale con l’evidente riduzione del loro utilizzo del 58% rispetto al 2010 nonostante la leggera ripresa registrata nel 2021 (+2%). Resta invece limitata la riduzione dell’incidenza dei sacchetti non a norma, stimabile ancora al 20% del totale. Per combattere il fenomeno, Assobioplastiche con il supporto del Consorzio Biorepack ha sviluppato un nuovo strumento on line (leggi la notizia) che permette a chiunque di segnalare imballaggi e prodotti potenzialmente non a norma.

Commentando le prestazioni del comparto, il presidente di Assobioplastiche Luca Bianconi ha dichiarato: «Innovazione e circolarità sono le parole chiave che guidano l’applicazione delle bioplastiche in nuovi settori, come nel caso dell’agro-alimentare: i teli di pacciamatura, permettono di superare i problemi relativi al fine vita dei manufatti plastici in agricoltura; gli imballaggi compostabili per l’ortofrutta contribuiscono a garantire la qualità della raccolta differenziata dell’umido».


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