Il settore automotive sta attraversando un periodo di cambiamento profondo nella progettazione e nello sviluppo di nuovi veicoli, condizionato prevalentemente dall’introduzione di nuove tecnologie di mobilità e dalla spinta, sempre più forte, di utilizzo di materiali cosiddetti sostenibili, ovvero, derivanti da fonti di rinnovo post industriale o post consumo. Le vetture elettriche sono al centro del progetto di sostenibilità europeo, che dovrà gradualmente portare alla sostituzione delle auto a combustibile (ICE) con auto ibride (HEV) e totalmente elettriche (BEV).
Tale transizione è recentemente rallentata a causa del fatto che la tecnologia necessita di tutta una serie di implementazioni alle infrastrutture non ancora disponibili capillarmente sul territorio. D’altro canto, sorgono ancora dubbi sulla sicurezza che queste vetture possono garantire.
In ogni caso, le proiezioni al 2030 mostrano una lenta inversione delle quote di mercato, che passeranno da una prevalente presenza di auto ICE a una prevalente presenza di auto HEV-BEV. Le auto ICE passeranno dal 67% al 27%, secondo le previsioni, nei prossimi 6 anni.
Le materie prime plastiche coinvolte nella progettazione di un’autovettura cambieranno i loro rapporti di forza. La parte più colpita dal cambiamento è certamente quella del sotto cofano, dove le poliammidi erano la componente regina. L’utilizzo delle batterie porta all’entrata in gioco di altri polimeri e alla diminuzione dell’utilizzo delle poliammidi.
Come spiegherà Davide Meli, market development manager di Epsan e responsabile della filiale italiana, durante il Congresso nazionale delle materie plastiche di TMP del prossimo 21 novembre, i polimeri favoriti nelle auto elettriche sono i PBT e i PBT/PET, nel pacchetto dei materiali d’interesse di Epsan.
I trend dei materiali di provenienza post industriale e post consumo
L’introduzione massiva delle auto elettriche porterà a un ulteriore incremento dell’infotainment e allo studio di batterie sempre più efficienti e leggere. L’altro punto che vedrà protagonisti i produttori di auto è l’introduzione di componentistica prodotta con materiali di provenienza post industriale (soluzione più semplice e già ampiamente disponibile sul mercato) e post consumo (più complesso per ragioni prettamente tecnologiche, di costo e di tracciabilità delle materie prime di provenienza).
I progetti che coinvolgeranno i materiali cosiddetti sostenibili partiranno tra il 2024 e il 2025, per poi proseguire e crescere di pari passo con l’introduzione delle auto elettriche. La proposta di materiali da recupero post industriale, però, deve tenere conto del fatto che la disponibilità è limitata e che non si potranno proporre ai produttori di auto materiali contenenti il 100% di materiale riciclato post industriale (PIR) nella quota polimero del compound.
Tendenzialmente, i mix tra materiale vergine e post industriale prenderanno le maggiori quote di mercato dei nuovi progetti, così da permettere una disponibilità maggiore sul mercato.
Per quanto riguarda invece i materiali post consumo (PCR), ad oggi, i dubbi tecnici sono ancora molti e la tecnologia di recupero ancora troppo costosa. La filiera sta muovendo i primi passi per garantire un approvvigionamento costante e, soprattutto, di qualità. Il settore auto ha davanti a sé numerosi cambiamenti che dovranno essere gestiti nel tempo con oculatezza e attenzione. Le auto a combustibile fossile (ICE) non smetteranno di essere proposte e vendute sul mercato, in quanto i paesi a più basso reddito pro-capite continueranno a utilizzare auto convenzionali ancora per molto tempo, visto che la tecnologia non potrà essere a loro accessibile per i costi elevati e la mancanza di infrastrutture.