Amut rileva Dolci Bielloni

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amut_estrusioneIl gruppo Amut, con sede a Novara, attivo nella produzione di impianti e di macchinari per la lavorazione delle materie plastiche e partecipato da dicembre 2011 del Fondo Italiano di Investimento, ha annunciato ieri a Milano di aver concluso l’accordo di affitto di ramo d’azienda finalizzato all’acquisizione – entro un anno – di Dolci Bielloni di Biassono (Monza Brianza), storico operatore nel settore del cast film del converting e delle macchine da stampa.
L’operazione, del valore di 6 milioni di euro, secondo le previsioni di Mauro Drappo, amministratore delegato di Amut, «Porterà a un fatturato consolidato vicino agli 85 milioni di euro, 20 milioni dei quali dalle vendite di impianti Dolci Bielloni, grazie a ordini già in portafoglio per 15,5 milioni». La manovra comporterà sinergie a tutti i livelli: nei costi, innanzitutto, ma non solo. L’azienda piemontese completa così la gamma di impianti destinati all’industria del packaging, affiancando all’estrusione di foglia e termoformatura di contenitori rigidi anche il flessibile, rappresentato dalle linee Dolci per film cast e stretch e dalle macchine da stampa e laminazione marchiate Bielloni.

A sinistra Mauro Drappo, CEO del gruppo Amut, insieme ad Alessandro Castello, ex presidente di Dolci Bielloni
Mauro Drappo (a destra), CEO del gruppo Amut, insieme ad Alessandro Castello, ex presidente di Dolci Bielloni

«L’operazione si presenta particolarmente interessante da un punto di vista strategico perché consentirà al gruppo di consolidare il proprio posizionamento competitivo accrescendo ulteriormente la propria dimensione e penetrando il vasto mercato delle macchine per imballaggio», ha commentato Mauro Drappo.

Crescita per linee esterne
L’integrazione di Dolci Bielloni è solo l’ultima operazione messa a segno da Amut negli ultimi anni. Il percorso di crescita per linee esterne inizia nel 2011, con l’ingresso del Fondo Italiano di Investimento, società di private equity che oggi detiene il 40% del capitale del gruppo piemontese. Nel luglio dello stesso anno viene perfezionata l’acquisizione di Comer Engineering, azienda trevigiana operante nel settore degli impianti per la selezione e il recupero di rifiuti solidi urbani e industriali, che – una volta integrata con le attività Amut nelle attrezzature di lavaggio delle materie plastiche – ha portato alla creazione di Amut Ecotech.
Alla fine del 2013 è la volta di Amut Comi, joint-venture con l’italiana Comi nella progettazione e costruzione di impianti per la termoformatura di imballaggi rigidi, che ha consentito ai due partner di ampliare e completare l’offerta di impianti, ora articolata su tecnologie sia di forma e trancia, sia di forma e fustella, in configurazione in linea e off-line, con tutto il corredo di attrezzature, stampi e periferiche. Qualche mese più tardi, la società novarese avvia la costruzione di linee di estrusione presso la joint-venture brasiliana Amut Wortex: lo stabilimento di Campinas, nello stato brasiliano di São Paulo, è oggi in grado di realizzare in loco, per i mercati dell’America Latina, l’intera gamma di impianti proposta dal gruppo.


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