L’Italia del riciclo

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L’edizione 2021 del rapporto “L’Italia del Riciclo”, elaborata da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e FISE Unicircular, fotografa l’industria del riciclo nella sua interezza e complessità, accorpando dati provenienti da fonti diverse.

Il primo risultato che emerge dallo studio è la resilienza mostrata dal settore nei confronti della pandemia, più o meno marcata in funzione della filiera esaminata. Il recupero dei rifiuti da imballaggio, ad esempio, ha sfiorato l’anno scorso i 9,6 milioni di tonnellate, sostanzialmente lo stesso volume del 2020, anche se il tasso di riciclo è salito al 73% dell’immesso al consumo, con un incremento di tre punti percentuali rispetto al 2019. Ai primi posti si confermano gli imballaggi in carta, acciaio e vetro, rispettivamente con l’87%, l’80% e il 79% dell’immesso a consumo, seguiti da alluminio con il 69% e legno con il 62%, mentre gli imballaggi in plastica chiudono la classifica dei materiali con il 49%.

Non tutte le filiere hanno centrato gli obiettivi: i rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) si sono fermati al 38,4%, ben sotto il 65% prefissato, mentre i veicoli fuori uso hanno toccato quota 85% contro un target del 95%. In progressione il recupero di pneumatici fuori uso (PFU): 82.400 tonnellate l’anno scorso mediante riciclo meccanico a fronte di 119.000 tonnellate con recupero energetico.

«Questi anni di pandemia ci stanno facendo toccare con mano quanto le nostre economie siano fragili e dipendenti dalla politica degli approvvigionamenti di altri Paesi» nota Paolo Barberi, presidente di FISE Unicircular. «Il riciclo, oltre alla valenza che riveste per la transizione ecologica, assume un’importanza ancor più strategica per la resilienza del nostro sistema economico e sociale. Per questo motivo, occorre creare un mercato e una cultura che valorizzino adeguatamente, con opportuni strumenti, i materiali e i prodotti da riciclo, scoraggiando il ricorso all’utilizzo delle materie prime vergini e premiando un settore industriale fatto spesso di attività private di piccole o medie dimensioni, che hanno consentito e consentono il raggiungimento di importanti risultati di recupero di materia ed energia dai rifiuti».


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