La società Tecnocupole Pancaldi ha ottenuto la Environmental Product Declaration (EPD) per i propri lucernari in policarbonato e i sistemi per l’evacuazione naturale di fumo e calore: una dichiarazione volontaria, riconosciuta a livello internazionale, in conformità allo standard ISO 14025, che consente di rendere trasparente e misurabile l’impatto ambientale dei prodotti lungo l’intero ciclo di vita.
“La dichiarazione EPD rappresenta un passaggio chiave nel nostro percorso di evoluzione industriale: un percorso impegnativo ma in cui abbiamo creduto dal primo giorno”, commenta Michela Pancaldi, CEO di Tecnocupole Pancaldi.
“Misurare l’impatto ambientale dei nostri prodotti con criteri scientifici ci permette di trasformare i dati in decisioni concrete: materiali più responsabili, processi più efficienti, prodotti pensati anche per il loro fine vita. Non consideriamo questo traguardo un punto d’arrivo, ma l’inizio di una fase nuova, basata su trasparenza, ricerca e miglioramento continuo”.
L’importanza dell’EPD per l’evoluzione della progettazione
La EPD si basa su una Analisi del Ciclo di Vita (LCA) che valuta materie prime, consumi energetici, logistica, durata e smaltimento dei prodotti. La dichiarazione è validata da un ente terzo accreditato e pubblicata in un Program Operator internazionale.

A livello globale, sono oggi oltre 15 mila le EPD registrate, di cui ancora poche in Italia con un incremento significativo nel settore delle costruzioni, dove la dichiarazione consente ai prodotti di soddisfare i Criteri Ambientali Minimi (CAM), requisito essenziale per le gare pubbliche e per molti progetti privati orientati alla sostenibilità.
Per un’azienda storicamente attiva nel mondo dell’illuminazione zenitale e della sicurezza industriale, qual è Tecnocupole Pancaldi, questo risultato rappresenta un’evoluzione nella progettazione: dalla durata dei materiali all’efficienza funzionale, sino alla rigenerabilità dei componenti.
L’ottenimento della EPD costituisce un importante tassello all’interno di un percorso più ampio, che l’azienda sta continuando a nutrire attraverso attività di ricerca e sviluppo per definire soluzioni progettuali capaci di ottimizzare la separabilità dei componenti dei lucernari, facilitandone riciclo, rigenerazione o riuso. In questa direzione si inserisce anche il dottorato industriale, in collaborazione con l’Università di Bologna, attualmente in corso e dedicato allo studio del recupero e riutilizzo del policarbonato a fine vita, con l’obiettivo di reimmettere il materiale in nuove filiere produttive riducendo scarti e consumi di risorse primarie.




