Find Your Doctor: una rete di ricercatori per l’industria

Condividi

Un elemento fondamentale della tematica dell’Industry 4.0 è l’integrazione tra sistemi, tra tecnologie, tra software e macchine e tra macchine e lavoratori. È un tema che richiede competenze avanzate in aree disciplinari diverse e la capacità di non farsi disorientare di fronte a problemi complessi. Queste capacità vengono sviluppate, in particolare, nel mondo della ricerca scientifica, che oggi più che mai ritiene fondamentale integrarle con l’esperienza e il saper fare delle imprese per costruire dei percorsi realistici verso il futuro descritto dal paradigma 4.0.

Chi è Find Your Doctor

In un’area dell’innovazione tanto multidisciplinare e articolata, il modello di intermediazione verso il mondo della ricerca proposto dalla start up innovativa Find Your Doctor si inserisce in maniera particolarmente positiva, portando in impresa giovani e meno giovani motivati a trasferire la propria forma mentis e il proprio approccio scientifico su tematiche che hanno diretta ripercussione pratica nel mondo produttivo e nella società in generale. Informatici, meccanici, elettronici, analisti dati, ma anche specialisti della relazione uomo-macchina sono solo alcune delle figure con cui è possibile entrare in contatto, dovunque siano in Italia. «Seguendo un modello di innovazione totalmente aperta, basato sul rapporto one-to-one tra ricercatore e personale dell’impresa, affiancato da una mediazione attenta con “un piede nei due mondi”, siamo sempre più convinti che sia possibile superare le barriere culturali attualmente esistenti tra mondi tradizionalmente lontani, trasformando due problemi nella soluzione l’uno dell’altro: più prospettive di carriera per i ricercatori e più innovazione per le aziende, sì grandi, ma anche piccole», spiega la ricercatrice Eva Ratti, 34 anni, ideatrice del progetto.

Professionisti a portata di click

In sostanza, alle imprese viene offerta la possibilità di avere qualcuno a cui rivolgersi (in fretta e con costi ragionevoli) quando hanno bisogno del parere di un esperto, senza limiti di competenza e territorio, e di sentire a colloquio i famosi “cervelli” prima o dopo la fuga, non solo per ruoli R&D, ma anche di analisi, strategia, complessità tecnica, organizzativa o strategica, responsabilità; in generale, che richiedano mente allenata e voglia di capire le situazioni e di risolvere problemi.
Non c’è ragione, in effetti, per cui solo le grandi aziende debbano avere accesso a questo tipo di figure, che invece possono apportare valore e trovare stimoli interessanti anche in una piccola realtà: per esempio, molti ricercatori apprezzano il fatto di avere visione di tanti aspetti dell’attività dell’impresa piuttosto che essere verticalizzati in una struttura più rigida.

“Con un bagaglio di esperienze così più ampio rispetto a quando ero una neolaureata, sembrava quasi che avessi meno da dare”
Eva Ratti, 

Come nasce il modello Find Your Doctor

«L’idea nasce alla fine del 2013 da un’esperienza personale», continua Eva Ratti. «Al mio rientro dal dottorato in astrofisica conseguito in Olanda, intenzionata a cercare nuove strade fuori dalla ricerca accademica (e in Italia) mi resi conto della mancanza quasi totale di supporto per chi cerca lavoro con in mano un dottorato. Con un bagaglio di esperienze così più ampio rispetto a quando ero una neolaureata, sembrava quasi che avessi meno da dare, perché le agenzie di collocamento non trattavano profili come il mio e non riuscivo a rientrare nelle parole chiave previste dai sistemi di matching professionale. Ero convinta che avrei potuto essere molto utile in un’azienda, ma sentivo il bisogno di aiuto per capire in che professione il mio saper fare potesse essere speso e come andasse trasferito».

Il Consorzio per il Trasferimento Tecnologico C2T

Eva entra allora in contatto con il Consorzio per il Trasferimento Tecnologico C2T, un consorzio no-profit di PMI che si prefigge l’obiettivo di stimolare l’attività di ricerca nelle aziende, incorrendo però nelle difficoltà di relazione che sono comuni quando la piccola impresa si interfaccia direttamente con l’istituzione accademica. Da quell’incontro risulta l’idea di lavorare sul problema dell’inserimento professionale dei ricercatori per realizzare allo stesso tempo l’obiettivo – così difficile – del trasferimento tecnologico verso la piccola e media impresa. «La nostra iniziativa ha anche una forte vocazione sociale», commenta Gualtiero Cortellini, 35 anni, direttore generale di C2T. «Favorendo la mobilità e l’inserimento di una figura professionale un po’ “bistrattata”, vogliamo favorire la crescita in generale del Sistema Paese, integrando il patrimonio di esperienza delle nostre imprese con la visione innovativa dei giovani che formiamo e che spesso poi vediamo fuggire all’estero. Se vogliamo, è anche un modo per far fruttare finalmente l’investimento che l’Italia fa in educazione superiore, e di cui poi beneficiano altri».

“C2T è un modo per far fruttare l’investimento che l’Italia fa in educazione superiore, di cui poi beneficiano altri”
Gualtiero Cortellini

Le competenze nell’ICT

Sulla tematica 4.0 la cooperazione di Find Your Doctor con C2T si dimostra ulteriormente fruttuosa: l’IT Lab interno del Consorzio, nato nel 2012 per fare trasferimento tecnologico proprio in area informatica, rappresenta un punto di coordinamento per affrontare le questioni legate all’integrazione dei sistemi dal punto di vista informatico e gestionale, con la possibilità di completare caso per caso il proprio team di lavoro coordinando le competenze necessarie tramite il network di ricercatori. «L’area ICT del Consorzio C2T sta operando nel dominio dell’Industria 4.0 lungo due principali direttrici», continua Cortellini. «Da un lato fornisce supporto nello sviluppo di software per la gestione integrata delle diverse fasi di lavoro (pianificazione, produzione, ordinativi, magazzino, logistica…) e nell’implementazione di reti di sensori nelle macchine di produzione per lo scambio e la lettura di dati in un contesto informativo strutturato; dall’altro si occupa di analisi dati da fonti eterogenee per l’elaborazione di reportistica in real time sulle diverse fasi lavorative. Per questo stiamo integrando nell’organico ricercatori esperti nell’analisi dei dati e nella progettazione e sviluppo di algoritmi di big data». Ricercatori che, come detto, provengono dal network Find Your Doctor, il cui portale web è la colonna portante del modello, perché consente di raggiungere la competenza ovunque essa sia nel giro di un’e-mail.

Lo Sportello Doc

Attraverso il sito www.findyourdoc.org vengono diffuse ricerche di personale (Job Matching) pervenute dalle aziende e si cercano gli esperti da coinvolgere per il servizio chiamato Sportello Doc: piccole consulenze erogate da una task force di ricercatori con costi e tempi certi su un tema specifico che l’azienda sottopone (un’idea nel cassetto, un malfunzionamento incomprensibile, un processo da ottimizzare, un nuovo materiale da esplorare…).
In altre parole, tutte le volte che l’impresa sente il bisogno di orientarsi su un tema confrontandosi con degli specialisti, ma il percorso non è abbastanza delineato o non è adatto a coinvolgere direttamente l’università, il portale offre la possibilità di dare visibilità all’esigenza (con la dovuta attenzione alla protezione dei dati sensibili) e lasciare che chi è competente, motivato e interessato a rispondere si proponga direttamente.

Quanto costa

Il team di Find Your Doctor si incarica di vagliare le candidature e comporre una squadra di competenze complementari, che incontrerà l’azienda, affronterà la questione e restituirà un report con i propri suggerimenti. Questo report potrà essere il punto di partenza per un successivo sviluppo progettuale, che l’impresa potrà condurre in autonomia o con ulteriore supporto. La presenza costante di una persona del team è un punto di forza di questo modo di procedere, poiché aiuta a superare le barriere derivanti dal diverso background degli interlocutori. In questo senso, lo Sportello diventa anche uno strumento formativo che, nel suo piccolo, comincia a fare cultura, abbattendo alcuni stereotipi attraverso la collaborazione su questioni concrete.

La consultazione è gratuita

L’iscrizione al portale è gratuita sia per i ricercatori che per le imprese. Al momento, essendo il portale in fase di sviluppo, l’azienda può sfogliare gratuitamente il database dei profili, richiedere materiali aggiuntivi sui ricercatori e caricare i propri annunci di lavoro. L’utilizzo di Find Your Doctor ha invece un costo per le aziende nel momento in cui si richiede il contributo del team, per esempio per ottimizzare il proprio annuncio di lavoro sul target (spesso le piccole imprese non sanno dare visibilità agli aspetti che le rendono appetibili) oppure per eseguire un pre-screening delle candidature, colloqui preliminari o per il servizio di Sportello. Questo perché l’iniziativa non si avvale al momento di alcun finanziamento esterno e mira ad auto-sostenersi. In linea con la vocazione sociale del progetto, per i ricercatori è e resterà sempre tutto gratuito.

Uno strumento efficace

L’efficacia dello strumento, che aspira a raggiungere le aziende di tutta Italia e non solo, è stata già testata con successo con le imprese del territorio lecchese grazie a una partnership con l’associazione datoriale Api Lecco, che ha portato alla costituzione della start up innovativa dedicata ApiTech. L’obiettivo futuro è replicare quanto sperimentato finora con imprese in tutto il Paese, e ampliare i settori merceologici per offrire opportunità agli iscritti in discipline diverse. Per questo è necessario continuare la costruzione del portale e trovare nuovi partner e interlocutori.
Più a lungo termine è la volontà di ampliare l’attività di ricerca verso le imprese, per individuare modi di mapparne le esigenze e il contesto che favoriscano un matching il più possibile felice e duraturo.

Chi gestisce Find Your Doctor

La rete è gestito da un team che include personale con dottorato di ricerca, in grado di comprendere sia le esigenze delle imprese sia quella accademica e di rendere le competenze dei ricercatori più accessibili e apprezzabili per il mondo imprenditoriale. «Come per molte altre professioni è difficile avere una percezione realistica delle competenze di un ricercatore senza conoscere l’attività che svolge: interpretarne i curricula può dunque essere difficile per i datori di lavoro, che spesso non ne vedono la spendibilità», conclude Eva Ratti.

Scarica a questo link l’articolo pubblicato su Plastix di novembre


Sfoglia la rivista

  • n.2 - Marzo 2024
  • n.1 - Febbraio 2024
  • n.8 - Novembre 2023


RSS Notizie da Meccanicanews


RSS Notizie da Il Progettista Industriale


Ti potrebbero interessare