Rinviata la plastic tax

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L’unico effetto che l’emergenza Covid-19 ha prodotto sul settore, per altro non dettato da ragioni sanitarie ma economiche, è stato il rinvio al 1° gennaio 2021 dell’applicazione della plastic tax (e, per i produttori di bevande, della sugar tax), che in caso contrario avrebbe avuto effetto dal mese di luglio. Una boccata d’ossigeno per le aziende del settore che non risolve però il problema, dato che il tema della sostenibilità economica del nuovo balzello sui bilanci delle aziende si ripresenterà immutato l’anno prossimo.

Introdotta alla fine dell’anno scorso con la Legge di Bilancio, l’imposta grava per 45 centesimi di euro su ogni chilogrammo di manufatto con singolo impiego (MACSI) prodotto o importato nel nostro paese, esclusi quelli realizzati con bioplastiche compostabili o con materiali riciclati, oppure destinati a un uso medicale o farmaceutico.

Il mancato gettito per l’erario del posticipo al 2021 è stimato in 140 milioni di euro, poca cosa rispetto alla manovra di aiuti da 55 miliardi di euro introdotta con il decreto legge Rilancio a metà maggio.

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