Trovati acquirenti per Pansac

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Pansac International è nata alla fine del 2010 dallo scorporo di una parte delle attività di Nuova Pansac, entrata in una profonda crisi finanziaria un anno prima. Da allora la società veneta ha operato in amministrazione straordinaria, producendo film in polietilene e laminati per applicazioni alimentari, medicali e igieniche nei quattro stabilimenti di Marghera, Mira, Ravenna e Zingonia, mentre il sito di Portogruaro è stato fermato nel 2010. In questi due anni il Commissario straordinario, Marco Cappelletto, è riuscito a mantenere in funzione gli impianti, garantendo la sopravvivenza degli asset produttivi in attesa di trovare acquirenti.

Oggi, Pansac International si avvia a chiudere l’esperienza di amministrazione straordinaria seguita al crack che ha portato alla condanna a tre anni e otto mesi, dopo patteggiamento, per l’ex amministratore delegato Fabrizio Lori, ma la sua eredità fatta di stabilimenti, conoscenze e lavoratori non andrà dispersa. Il Commissario straordinario della società, l’avvocato Marco Cappelletto, è riuscito infatti a trovare – non senza fatica – acquirenti per quattro dei cinque stabilimenti del gruppo: Mira e Marghera in provincia di Venezia, Zingonia (Bergamo) e Ravenna. Non sono giunte offerte per l’impianto di Portogruaro, non più in funzione da tre anni.

Le offerte per rilevare i rami d’azienda dei quattro stabilimenti sono state presentate al Ministero dello Sviluppo economico e ora manca solo l’atto notarile. Garantiscono il proseguimento dell’attività industriale, come previsto dal bando, anche se non la piena occupazione, almeno in tempi brevi: saranno infatti salvaguardati circa 250 posti di lavoro sui 650 iniziali, ma nel complesso il salvataggio può dirsi riuscito.

Mira a Poligof

Per lo stabilimento Mira di Gambarare, il principale della costellazione ex Pansac, l’offerta è arrivata dalla lodigiana Poligof, specializzata nell’estrusione di film di polietilene e laminati per la cura della persona (pannolini e assorbenti). La nuova proprietà riaprirà l’impianto veneto sotto il marchio PoliMira, con un investimento di circa 6 milioni di euro e la riassunzione, nei prossimi tre anni, tra i 170 e i 200 addetti. La società lombarda ha anche annunciato l’intenzione di portare a Mira le attività di sviluppo e ricerca. Per Poligof, società fondata nel 1979, oggi con un fatturato di 50 milioni di euro, l’acquisizione del ramo di azienda di Mira, con affitto dei capannoni, porterà un incremento delle capacità produttive per quasi 70.000 tonnellate annue di film, ulteriori 30 milioni di euro di vendite e un portafoglio di brevetti relativi ai film traspiranti (breathable), una delle specialità della ex Pansac.

Selene si prende Marghera

Restando al Veneto, lo stabilimento di Marghera (Venezia) è stato invece rilevato dalla società lucchese Selene, specializzata nella produzione di film e sacchi in polietilene, che l’anno scorso aveva tentato di acquisire la concorrente Eurosak, anche in questo caso in gestione commissariale. Il piano industriale sottoposto al Commissario, della durata di due anni, prevede investimenti per 600mila euro il mantenimento di 10 posti di lavoro il primo anno, con due ulteriori assunzioni entro la fine del secondo.

Diversa sorte toccherà al sito di Ravenna, dove si è fatta avanti Raviplast, una cooperativa di lavoratori costituita allo scopo di rilevare gli impianti e continuare la produzione: costituita da 14 soci, si propone di garantire almeno 24 posti di lavoro. Anche in questo caso l’operazione prevede l’acquisizione del ramo di azienda con affitto, per una durata di 14 anni, dell’immobile.

Blu Plast acquisisce Zingonia

Per il quarto insediamento, quello di Zingonia, si è invece fatta avanti la salernitana Blu Plast, realtà operante nella produzione di imballaggi flessibili in polietilene. Il piano presentato dalla nuova proprietà prevede investimenti per 4 milioni di euro e l’assunzione di 25 addetti. I piani, accettati con qualche critica dai sindacati – che puntavano a una maggiore tutela occupazionale –, diverranno operativi non appena firmati i contratti. Per i lavoratori in esubero sono invece previsti ammortizzatori sociali.


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