Termoformatura e robotica: così le facciate architettoniche prendono forma

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«Più che un progetto, Free Pixel è l’espressione della contaminazione tra architettura e arte programmata». Così Pierpaolo Ruttico, professore presso il Politecnico di Milano e fondatore di Indexlab descrive l’installazione interattiva che esporrà a Mecspe, presso la “Piazza della Progettazione e del design’’, allestita in collaborazione con Materioteca e TMP, l’associazione italiana dei Tecnici delle Materie Plastiche.

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«Si tratta di una composizione di pannelli termoformati che compongono spazialità complesse», continua Pierpaolo Ruttico. «Alla base del progetto c’è la volontà di conferire alle facciate architettoniche la percezione del movimento, per realizzare sistemi di rivestimento innovativi, capaci di esaltare l’espressività dell’involucro edilizio e offrire un contributo originale al campo di applicazione emergente delle facciate mediatiche».

Robot ed edilizia
L’aspetto di innovazione che la robotica può offrire all’architettura, dunque, è la produzione seriale di elementi non-standard e al contempo personalizzati (la cosiddetta mass-customization), mediante tecniche di lavorazione e assemblaggio automatizzate. «Il robot industriale, per sua natura flessibile e adattabile, può eseguire operazioni non ripetitive utilizzando diversi utensili (chiamati “end-effector”)» continua Ruttico «può gestire compiti con estrema precisione e velocità e, grazie ai suoi sei o più gradi di libertà, permette lavorazioni e manipolazioni complesse e articolate, di tipo sia additivo sia sottrattivo».

Nuovi orizzonti
Le sperimentazioni condotte sfruttando le prestazioni dei robot e al contempo esplorando le caratteristiche dei differenti materiali, generano un nuovo modo di concepire i processi e aprono nuovi metodi di progettazione, dove la forma non è arbitraria ma legata al metodo di produzione. Il focus, dunque, non è tanto concepire forme “a priori”, ma definire delle regole che, mediante algoritmi, governano processi costruttivi operati da robot.
Ma tutto questo come si traduce in realtà? «Per esempio, è possibile utilizzare il robot per assemblare strutture e rivestimenti a forma libera tramite posizionamento, sempre robotico, di pannelli piani differenziati a fissaggio adattabile», continua. «Oppure, si possono generare processi di produzione robotica di stampi termoformati riconfigurabili».

Termoformatura e calcolo
Uno degli esempi più felici della sinergia tra calcolo computazionale, robotica e termoformatura sviluppati da Indexlab è appunto Free Pixel, un pannello che rappresenta un fascio di pixel programmati secondo un processo bitmap, che ne determina la variazione continua e sistematica degli elementi. Fedeli compagni del progetto un robot ABB e la termoformatrice 686 di Formech, una macchina di medie dimensioni, caratterizzata da un’area utile per la formatura a vuoto di 646 x 620 millimetri. «Veloce e versatile, impiega riscaldatori al quarzo che forniscono efficienza energetica e profili termici accurati», conclude Pierpaolo Ruttico.


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