Sul mercato i primi poliuretani fatti con CO2

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A metà dicembre Covestro (ex Bayer MaterialScience) ha iniziato a consegnare ai clienti i primi lotti di polioli cardyon prodotti nel nuovo impianto di Dormagen, in Germania, utilizzando nel processo anidride carbonica (CO2) – fino a un massimo del 20 per cento – proveniente da una vicina industria chimica. Questi intermedi, più green rispetto a quelli convenzionali ottenuti da materie prime fossili come l’ossido di propilene, sono destinati, una volta fatti reagire con gli isocianati, alla produzione di schiume poliuretaniche flessibili per materassi e imbottiture per arredo.
Ad aggiudicarsi le prime forniture dei polioli cardyon è il gruppo belga Recticel, importante produttore europeo di schiume poliuretaniche per imbottiti e materassi, che ha collaborato con Covestro alla messa a punto delle formulazioni e ai test in produzione.

Impianto in Germania
Con una capacità produttiva di 5.000 tonnellate annue, l’impianto di Dormagen era stato avviato la scorsa estate, con un investimento di 15 milioni di euro. La tecnologia è frutto di un lungo lavoro di ricerca portato avanti dal Gruppo chimico tedesco in partnership con il CAT Catalytic Center dell’Università di Aachen, dove sono stati messi a punto gli speciali catalizzatori capaci di far reagire in modo efficiente la CO2, composto notoriamente inerte, con gli altri componenti.

I polioli cardyon Covestro contengono fino al 20 per cento di anidride carbonica proveniente da un’industria chimica vicina all’impianto di produzione di Dormagen (Foto Covestro)

Prestazioni senza compromessi
Pur presentando un migliore bilancio ambientale e una minore impronta al carbonio – in virtù dei minori consumi energetici del processo e della cattura di CO2 che altrimenti sarebbe dispersa in atmosfera – i poliuretani parzialmente ottenuti da CO2 presentano le stesse caratteristiche prestazionali di quelli prodotti con polioli tradizionali, e non richiedono modifiche degli impianti di produzione o trasformazione.
Oltre ai polioli, Covestro punta a incorporare CO2 anche in altri polimeri, con il duplice obiettivo di ridurre la dipendenza da risorse fossili e migliorare l’impatto ambientale dei suoi prodotti, cercando al contempo di contenere i costi. Un risultato che rientra nella filosofia del Gruppo tedesco, riassunta nel motto “rendere il mondo un luogo migliore” (To make the world a brighter place). L’impianto di Dormagen, infatti, potrebbe essere solo il primo di una serie, soprattutto se le schiume poliuretaniche a base di CO2 troveranno una buona accoglienza sul mercato finale.
Nel frattempo, i polioli cardyon collezionano riconoscimenti in campo ambientale. Europur, l’associazione dei produttori di espansi poliuretanici flessibili in blocco, ha premiato Covestro per la sostenibilità del suo processo e un premio analogo – il Responsible Care Award nella categoria Ambiente – è stato consegnato a Markus Steilemann, Chief Innovation Officer della società tedesca, durante l’ultima Assemblea generale di Cefic, la federazione dell’industria chimica europea.


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