Poliblend apre un nuova sede commerciale in Germania

Condividi

Giancarlo D’Ottavio D’Ottavio Polimeri Poliblend
Giancarlo D’Ottavio, presidente del gruppo D’Ottavio Polimeri

Nasce Poliblend Deutschland. Il Gruppo presieduto da Giancarlo D’Ottavio perfeziona la propria presenza sul mercato tedesco grazie all’acquisizione del proprio distributore locale, con l’ambizioso obiettivo di crescere a doppia cifra.

Più forti in Germania

«Per chi opera nel comparto delle materie plastiche, la Germania è un mercato imprescindibile. Chi vuole crescere non può trascurare le tendenze tecnologiche, la qualità della domanda e i volumi in gioco che lo caratterizzano». Così Giancarlo D’Ottavio, presidente del gruppo D’Ottavio Polimeri (di cui fa parte il compounder Poliblend) motiva la recente acquisizione di Weber Kunststoffe (Heilbronn, nei pressi di Stoccarda), storico distributore per il mercato tedesco dell’azienda comasca, per la quale dallo scorso maggio lavorerà in esclusiva. «La manovra ci permetterà di aumentare le nostre quote nel mercato tedesco, grazie alla presenza di un partner locale in grado di rappresentare per i nostri clienti un interlocutore madrelingua, unico e ben identificato».

I primi interventi riguarderanno la razionalizzazione e il potenziamento del settore vendite, poi Poliblend Deutschland diventerà il punto di riferimento della nostra presenza in Germania
Giancarlo D’Ottavio

Può illustrarci le ragioni di questo cambiamento?
Il nostro obiettivo è la crescita del marchio in Europa, un traguardo difficilmente raggiungibile se non si opera nel mercato tedesco, il primo per volumi. Per aggredirlo, però, è indispensabile una presenza diretta, che non abbiamo mai avuto: fino a oggi abbiamo operato attraverso distributori locali, con l’eccezione di alcuni clienti seguiti direttamente dall’Italia. Da qui la decisione di cambiare passo.

Oggi quanto vale il mercato tedesco per il gruppo di cui è ai vertici?
L’export rappresenta circa il 45 per cento della produzione. Un dato in costante crescita, che vede la quota occupata dal mercato tedesco raggiungere circa il 20 per cento, valore del quale le poliammidi rappresentano oltre l’80 per cento. Ragionando in termini assoluti, la nostra presenza si attesta attorno a quantità che rappresentano lo 0,1 per cento del mercato totale. È facile comprendere quanto sia ampio il nostro margine di miglioramento: raggiungere anche solo lo 0,2 per cento equivale a raddoppiare le quantità vendute. Ma non ci poniamo obiettivi predefiniti, perché siamo convinti di poter arrivare in tempi ragionevoli anche a risultati al momento insperati.

L’operazione come inciderà sulla vostra capacità produttiva?
La scelta di operare questo salto di qualità era stata pianificata da tempo, innanzitutto attraverso investimenti mirati ad accrescere la nostra capacità produttiva in Italia. Recentemente abbiamo avviato una nuova linea di estrusione e un nuovo impianto di confezionamento, capace di gestire in un giorno i quantitativi che la precedente linea lavorava in una settimana.
La capacità degli impianti di compounding sfiora oggi 200 tonnellate al giorno di poliammidi. Prima dell’avvio della nuova linea, a regime, la produttività arrivava all’85 per cento delle potenzialità, che oggi si riduce di un ulteriore 20 per cento. Lo stabilimento, dunque, è pronto per sostenere l’obiettivo di un deciso aumento di fatturato, che si sta già manifestando con le ottime performance registrate nel primo trimestre del 2017, nel quale siamo cresciuti eccezionalmente del 28%.

Su quali comparti industriali concentrerete la vostra attenzione?
Attualmente, in Germania il principale settore di riferimento per il gruppo è quello dell’automotive, che assorbe il 70-80 per cento delle nostre vendite. Contiamo inoltre presenze nei comparti elettrico e del tempo libero, e registriamo grandi potenzialità anche nell’arredamento. La strategia di marketing e sviluppo dei nostri brand procederà assecondando questi settori applicativi, nei quali abbiamo già seminato. Insomma, ci stiamo preparando a raccogliere i frutti di una precisa strategia tracciata da tempo.

Il cambiamento porterà anche variazioni nell’offerta?
Naturalmente la parte preponderante continua a essere rappresentata dai polimeri vergini, anche se, soprattutto spinti dalle richieste del settore automobilistico e dalle campagne di incentivi pubblici del Governo tedesco, crescono di importanza i materiali di “seconda vita”. In questo caso, la sfida competitiva in un contesto di offerta in continua crescita è quella di emergere offrendo una qualità che non è sempre scontata per i materiali rigenerati.
Le società del nostro gruppo che producono masterbatch e gomme termoplastiche sono ovviamente destinate a seguire questo percorso, anche se sarà il nylon a fare da apripista. Per ora, la nostra presenza in Germania su quei mercati è poco significativa, ma contiamo su un possibile effetto traino: ci proponiamo forti di nome, esperienza e organizzazione, ma anche con il biglietto da visita di primo gruppo in Italia per volumi di nylon 6 venduti e la fama, credo meritata, di compounder solidi, affidabili, capaci di offrire materiali di qualità e certificati. Tutti fattori che ci portano a guardare la sfida tedesca con motivato ottimismo.

Chi è D’Ottavio Polimeri
Il gruppo D’Ottavio Polimeri è costituito da sette aziende: Poliblend (compound, PA, PBT, acetalica), Esseti Plast (master e additivi), Alfa Polimeri (distribuzione materiali prodotti da Poliblend e terzi), Celloplast (gomme termoplastiche), Mazzergrip (taglio termico), Poliblend Asociados España (commerciale), Poliblend Deutschland (commerciale).
Il Gruppo, che occupa oltre 120 addetti, nel 2016 ha prodotto 25.000 tonnellate di poliammidi, 1.000 tonnellate di master e 2.000 tonnellate di gomme termoplastiche. Il fatturato 2016 si attesta a 90 milioni di euro, 49 dei quali imputabili a Poliblend.

Sfoglia la rivista

  • n.3 - Aprile 2024
  • n.2 - Marzo 2024
  • n.1 - Febbraio 2024


RSS Notizie da Meccanicanews


RSS Notizie da Il Progettista Industriale


Ti potrebbero interessare

Economia

Versalis acquisisce il 100% di Tecnofilm

Lo scorso 15 aprile Versalis, società chimica di Eni, ha annunciato di aver perfezionato il closing per l’acquisizione del 100% della società Tecnofilm, specializzata nel