Costruire filtri adatti a soddisfare le esigenze più sofisticate, rendendo flessibile la produzione attraverso un cambia filtro che si adatta al post consumo come al post industriale. È questa la mission della veneta Fimic, che ha improntato alla flessibilità delle soluzioni la propria evoluzione tecnologica. Va in questa direzione un impianto realizzato per il mercato americano, destinato a un cliente che produce 2.800 kg/ora di LDPE post consumo con una linea esistente e una percentuale di cartone di circa l’8%. L’impianto, installato nei primi mesi del 2017, è dedicato al riciclaggio di LDPE proveniente dal settore del packaging, con una filtrazione a 600 micron, per la produzione principalmente di profili in plastiche riciclate. La nuova linea di estrusione permette di raggiungere una produttività di circa 1.500 kg/ora grazie a un cambiafiltro Ras600 Fimic, personalizzato in base alle criticità dell’applicazione e alla configurazione dell’impianto. Sulla base dell’esperienza acquisita con la linea preesistente, il cliente ha infatti deciso di installare anche un compattatore in entrata, con l’obiettivo di ridurre l’umidità iniziale del materiale (nella linea precedente superava il 10%). Con questa soluzione il cambia filtro automatico riesce a ridurre anche lo scarico dei gas causati dall’umidità residua ed è meno influenzato dall’impatto di un materiale post consumo pesantemente inquinato.
Per garantire la qualità adeguata a questa applicazione non è necessaria una filtrazione molto fine, pertanto Fimic ha suggerito l’impiego dei più economici di filtri punzonati. Per il trattamento di un LDPE post industriale relativamente pulito rispetto al post consumo, il costruttore veneto ha invece sviluppato dei filtri forati al laser, molto performanti ed economici rispetto all’offerta del mercato. La possibilità di effettuare una pulizia tramite forno pirolitico permette infatti il loro riutilizzo fino a quattro volte.
