Anno record per le macchine di trasformazione plastica e gomma

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un grafico indica un andamento positivo
I costruttori di macchine per la trasformazione di plastica e gomma chiudono il 2017 con un +5%

Brindano a un anno record i costruttori italiani di macchine e attrezzature per la trasformazione di materie plastiche e gomma. Secondo il pre-consuntivo diffuso dall’associazione di categoria Amaplast, la produzione ha raggiunto l’anno scorso 4,5 miliardi di euro, cinque punti percentuali in più rispetto all’anno procedente, ma – questo il dato più significativo – superando il valore raggiunto nel 2007, prima della crisi (4,25 miliardi di euro). Una soglia psicologica che conferma la buona salute del comparto.

Un risultato raggiunto grazie alle esportazioni, salite da 2.970 a 3.200 milioni di euro, ma che non sarebbe stato possibile senza l’importante contributo del mercato interno, valutato in 2,2 miliardi di euro. Una ripresa dei consumi di cui hanno beneficiato anche le importazioni, cresciute da 850 a 900 milioni di euro. Positivo anche l’andamento del saldo commerciale settoriale, aumentato da 2.120 a 2.300 milioni di euro.

«Il successo dei costruttori italiani di macchine per materie plastiche e gomma, che insieme ai colleghi tedeschi occupano da decenni il vertice mondiale, è legato all’innovazione tecnologica proposta ai clienti» commenta il presidente di Amaplast Alessandro Grassi. «Sviluppata ormai pienamente in chiave Industria 4.0, la tecnologia italiana assicura soluzioni originali e ottimali per la produzione, il recupero e il riciclo di manufatti in plastica e gomma».

L’export rimane il pilastro del Made in Italy, assorbendo ormai il 70% della produzione nazionale di macchine, attrezzature e stampi. Limitando l’analisi agli impianti per la trasformazione primaria – rileva Amaplast – registrano risultati superiori alla media le esportazioni di termoformatrici (+51%) e di estrusori (+19%). Positivo anche l’andamento di stampatrici flessografiche (+27%) e attrezzature ausiliarie, come granulatori, mescolatori, deumidificatori… Bene anche l’export di stampi (+18%), che ha raggiunto quasi un terzo della produzione nazionale.


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